Il milionario della porta accanto: recensione

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Era tantissimo che sentivo parlare di questo libro, che ho acquistato e letto pochi giorni fa.

Secondo gli autori il patrimonio accumulato dai più ricchi è spesso il risultato di impegno lavorativo, risparmio e scelta di vivere al di sotto dei propri mezzi più che di una eredità, di un titolo di studio o di intelligenza. Sono pienamente d’accordo sull’importanza di accantonare i risparmi prima e poi spendere, e condivido a pieno l’importanza di pianificare, il concetto di “frugale frugale frugale”, com’è il titolo del secondo capitolo, mi sembra un po’ eccessivo.

Sicuramente un titolo di capitolo come “Ode a una moglie parsimoniosa” mi sembra tratto da un manuale di economia domestica degli anni ’50, però il concetto è lo stesso di quello che io definisco “essere il CFO di casa”, cioè la persona che pianifica e controlla le spese. Perchè questa è la variabile fondamentale, oltre al capire cos’è davvero importante per noi, per cui spendere sì, ma solo sulle cose che ci gratificano davvero, non per noi o per sentirci alla pari delle persone che frequentiamo.

Una cosa di cui “Il milionario della porta accanto” parla spesso è di affidarsi a professionisti preparati, sia per la parte fiscale che per quella relativa alle successioni, ed è un consiglio che mi sento di condividere, anche se gli esempi molto legati al sistema americano rischiano di far sottovalutare le possibilità che ci sono anche nel nostro sistema.

Ho capito l’importanza della scelta dei professionisti a cui affidarsi per la parte fiscale leggendo “Pagare meno tasse si può” di Gianluca Massini Rosati, e quando sono passata da lavoratrice dipendente ad autonoma mi è stato utile saper analizzare i professionisti per scegliere quello più adatto a me.

Per la parte relativa alle successioni l’importanza della consulenza professionale è legata alle dimensioni del patrimonio e alla presenza o meno di coniuge o parenti in linea retta (genitori e figli), per i quali c’è una franchigia sulle tasse di successione fino a 1.000.000 di euro di patrimonio. Negli altri casi, parlare un professionista preparato per gestire al meglio la situazione è importantissimo, anche se capisco bene la resistenza ad affrontare l’argomento.

Una riflessione importante, su cui condivido a pieno con quanto scritto nel libro, è quella sull’aiuto finanziario ai figli e sull’importanza di renderli indipendenti, anche se non sono d’accordo sul tenere all’oscuro i figli della situazione finanziaria della famiglia. Se i genitori sono capaci, soprattutto con l’esempio, di insegnare l’importanza di pianificazione e disciplina coinvolgerli nelle scelte familiari, come adulti responsabili, già da molto giovani, li aiuta a sviluppare prima le capacità di pianificazione.

Forse però la cosa su cui ho trovato il libro più datato è la visione del ruolo della donna, e questo mi ha reso più severa nel giudizio sul libro, che resta comunque una lettura utile.

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