Nel mio libro nomino spesso la gratitudine e dico che mi ha salvato la vita nel momento più duro. Il primo libro in cui ne ho sentito parlare è un libro sulla gestione del lutto, “Option B: Affrontare le difficoltà, costruire la resilienza e ritrovare la gioia.” Di Sheryl Sandberg & Adam Grant.
Il libro dice che “non dobbiamo necessariamente aspettare delle occasioni speciali per sentirci pieni di gratitudine e per condividerla. Tra gli studi condotti di recente il mio preferito è quello in cui a un gruppo di persone è stato chiesto di scrivere e consegnare una lettera di ringraziamento a qualcuno che avesse mostrato un’insolita gentilezza nei loro confronti. Non solo questo gesto ha reso felici i destinatari, ma anche il mittente si sentiva meno depresso, e la gratitudine durava per mesi. Il giorno in cui Adam me ne parlò capii subito perché l’esperimento aveva funzionato: quando ringraziavo amici e parenti allontanavo da me la tristezza, la spingevo sullo sfondo.”
Il tema l’ho approfondito ne “Il codice della mente straordinaria” di Vishen Lakhiani, dove spiega che per plasmare la nostra realtà dobbiamo essere felici nel presente. La felicità non è legata al compimento della visione: deriva dal perseguimento della visione unito a un senso di gratitudine per quanto già avete.
La pratica della gratitudine determina un aumento massiccio della felicità, come dimostrava uno studio condotto da Robert A. Emmons e Michael Mc-Cullough: le persone che semplicemente annotavano cinque cose della settimana precedente per cui erano grate mostravano una differenza del 25% in più nei livelli di felicità rispetto a chi ne scriveva cinque negative; tali soggetti facevano inoltre più attività fisica e sostenevano di sentirsi più sani. Emmons condusse anche un altro studio in cui ai partecipanti veniva chiesto di annotare ogni giorno alcune cose positive. Queste persone non solo riferirono un aumento persino maggiore della gratitudine, ma affermarono anche di aiutare di più gli altri. A quanto pare, la gratitudine induce al dono, che a sua volta fa aumentare la felicità e la gratitudine altrui.
La scienza dimostra che la gratitudine aumenta l’energia, riduce l’ansia, migliora il sonno e crea sensazioni di connessione sociale: è per questo che diversi esercizi del libro si focalizzano su questo sentimento.
Anche in questo periodo inizio la mia giornata scrivendo le cose per cui sono grata sul mio quaderno. Mentre Vishen Lakhiani sceglie tre cose della vita personale, tre cose per cui essere grati della vostra carriera e a cose per cui essere grati rispetto a voi stessi.
Io sono un po’ meno ordinata, scrivo le cose per cui sono grata in quel momento e cerco di riempire una pagina del mio quaderno.
Però è importante ricordarsi di scrivere le cose per cui siamo grate rispetto a noi stesse, spesso cerchiamo l’amore dagli altri ma non riusciamo ad amare davvero noi stesse. Potreste essere grate perché siete uno schianto con addosso quel vestito, perché avete preparato una torta favolosa o conoscete i posti migliori dove acquistare alcuni prodotti o per la vostra abilità nello scegliere libri meravigliosi da leggere.
Ho scoperto, dai feedback che mi sono arrivati sul mio libro, che è un esercizio che può mettere a disagio.
Per superare il disagio e intensificare il processo concentratevi sulle sensazioni: quando trovate qualcosa per cui provate davvero gratitudine (che sia avere l’elettricità o il piacere dell’aria sulla pelle) proverete un’immediata scarica di gioia.
Io amo scrivere le cose per cui sono grata il mattino, mentre conosco persone che preferiscono farlo la sera: non è il quando lo facciamo che fa la differenza, ma la regolarità con cui alleniamo la nostra mente a cercare le cose positive nelle nostre giornate, cose positive che spesso tendiamo a dare per scontate.
Un’esperienza bellissima è condividere con qualcuno a cui vogliamo bene le cose per cui siamo grati: può aiutarci a trovare ancora più gratitudine nella nostra vita.
Quali sono le cose per cui tu sei grata?